Nel caso di rottura di oggetti, il datore ha diritto di chiedere il risarcimento
Quando una collaboratrice vive 24 ore su 24 insieme alla famiglia che l’ha assunta, nello stesso alloggio, può capitare che per disattenzione o negligenza si danneggi o si rompa un oggetto. Se sei in cerca di una colf e vuoi essere sicuro di essere tutelato al 100% su qualsiasi danno casalingo durante lo svolgimento delle mansion da parte della badante, ti diamo una buona notizia: nel caso la badante che hai assunto rechi un danno più o meno grave alla tua abitazione, hai il diritto di richiedere un risarcimento che copra totalmente l’ammontare del danno alla collaboratrice domestica. Quindi la legge stabilisce che la colf è responsabile di qualsiasi danneggiamento di mobili, oggetti, utensili, elettrodomestici e quant’altro.
Il datore di lavoro dunque può chiedere il risarcimento dei danni e pretendere una somma di denaro che copra l’intero ammontare della rottura entro 5 anni. Nello specifico può accordarsi con la colf di trattenere il 10% della paga mensile, che è la percentuale di trattenuta massima consentita per legge.
Nel caso in cui, prima che il risarcimento sia scontato, la colf smetta di lavorare presso la famiglia, può essere trattenuta una cifra pari ad un quinto del TFR.
Se comunque il datore di lavoro non arriva a coprire l’intera somma che gli dovrebbe essere pagata dalla badante, egli può richiedere alla colf il saldo e procedere per vie legali.
Nel caso in cui, durante l’orario di lavoro, la collaboratrice domestica rechi danno a terzi, ad esempio facendo cadere dal balcone un oggetto che danneggia una vettura sottostante, il danno deve essere pagato dalla lavoratrice. Tuttavia la persona danneggiata può richiedere il risarcimento del danno al datore di lavoro, che poi dovrà rifarsi con la colf.