Ho lavorato alla costruzione di molti ponti, da ingegnere quale sono. L’azienda per la quale lavoro si è specializzata nella realizzazione di ponti, pertanto da anni a questa parte ho praticamente smesso di costruire qualsiasi altra cosa. Ponti, ponti, ponti. E’ tutto quello di cui parlo sul lavoro. Naturalmente, spesso sono costretto a parlare di tale tema anche al di fuori del contesto lavorativo, tra amici curiosi che mi chiedono dettagli di ponti che hanno visto in giro per l’Italia. Non è che mi dispiaccia raccontare del mio lavoro, o sentirmi dire che ho fatto un gran lavoro, ma ci sono momenti in cui avrei proprio bisogno di staccare la spina, e in quei momenti cerco la compagnia di persone care che sanno come prendermi e farmi stare bene. Quindi, se queste persone scelgono l’argomento ponti, purtroppo, mi obbligano a rimanere con i pensieri su quell’argomento, che mi causa grande stress. Amo il mio lavoro, ma sono oberato di responsabilità: un ponte che crolla provoca danni ingenti, ma soprattutto può uccidere persone innocenti.
Oltre al danno la beffa. Il mese scorso ero particolarmente stressato al lavoro perchè era emerso un problema tecnico che metteva a rischio instabilità un’opera già costruita da anni, che portata la mia firma. Ho passato giorni interi a impazzire per capire come tale problema potesse esistere e quale soluzione applicare per evitare il peggio. E quando finalmente sono riuscito a risolvere la questione, di ponti non ne volevo più sentir parlare. Ho preso due settimane di congedo e mi sono chiuso in casa. Purtroppo, forse causa lo stress, mi è venuto un ascesso ad un dente e, nel giro di poche ore, sono dovuto andare dal dentista il quale mi ha tolto detto dente. Così, non solo ero preda dello stress, ora avevo anche un bel buco in bocca, neanche avessi avuto novanta anni. Guardatomi allo specchio mi sono sentito cadere nella depressione. Come mai avevo tutti questi problemi? Io che avevo sempre fatto le cose per bene, sia nel lavoro che nell’igiene personale. Come mai?
Per fortuna, il mio dentista mi ha subito rassicurato che, non appena la mia bocca si fosse disinfiammata, mi avrebbe preso il calco dei denti e preparato un ponte. In sostanza avrebbe creato dei denti finti con i quali coprire perfettamente il buco, e che mi avrebbero permesso di mangiare e vivere normalmente. La cosa mi ha ovviamente rasserenato, ma il fatto che per risolvere il mio problema avevo bisogno di un ponte… proprio non ho potuto non trovarla una coincidenza di cattivo gusto!